martedì 28 dicembre 2010

forgotten people

Ci sono dei personaggi storici o di fantasia che partecipano fugacemente ad eventi fondamentali ma poi fanno perdere le loro tracce per sempre. Un minuto dopo che l'occhio di bue si sposta da un'altra parte, della loro sorte, dei loro dispiaceri, delle loro passioni, non si sa più nulla. Mi vengono in mente alcuni esempi: Sancho Panza dopo la morte di Don Chisciotte chi ha seguito? E San Giuseppe? E' tornato a vendere panche e cassettoni? E quello biondo degli 883? Dispersi. Ma c'è una figura che mi suscita da sempre ansia e preoccupazione: Lazzaro. Dopo il brevissimo periodo di fama, Lazzaro scompare dalle cronache bibliche. Probabilmente non è ancora morto, perchè Gesù lo ha riportato in vita ma si è poi dimenticato di farlo morire di nuovo, preso dalle sue vicende personali più urgenti. Me lo immagino vagare in giro per il Medio Oriente, ormai più che bimillenario, sperduto e angosciato, supplicando qualcuno che lo faccia morire. So che ci sono tanti casini che sconvolgono quella infelice zona della Terra, ma un appello che non può essere più rimandato è quello di dar pace a quel povero disgraziato. Qualcuno uccida Lazzaro!

martedì 21 dicembre 2010

scrivo per lei

conoscevo una cara persona, morta in età avanzatissima, che era semianalfabeta sebbene il suo fiero contegno incuteva rispetto anche nelle persone molto istruite, e la sua dignità relegava la scarsa scolarizzazione a rango di dettaglio trascurabile. eppure, ora che non c'è più, immagino quante volte la sua complessa personalità si sia trovata nell'imbarazzo di esprimersi, di trovare la giusta sequenza di parole (dette o scritte) per districare il gomitolo di sensazioni emotive, perchè si sa che le parole astraggono l'inesplicabile, lo rendono fruibile e condivisibile e avvicinano le persone. conosco molto della vita e della storia di questa persona (era mia nonna) e mi piacerebbe un giorno cercare, per quanto possibile, di ricreare gli affanni, le speranze, le gioie, le disperazioni che ha vissuto, e dare a tutto ciò una struttura elaborata, una possibilità che la vita non le ha proprio potuto concedere.

lunedì 13 dicembre 2010

improbabili digressioni

1. Leonardo da Vinci aveva precorso anche il sudoku.

2. In forse la partecipazione a Sanremo di Liu Xiaobo. Non come valletta almeno.

3. Elvis fa sapere che un paio di lifting ed è pronto a tornare.

4. Per coerenza Jovanotti ha il citofono stonato.

5. L'ammazzacaffè agisce ancora indisturbato.

6. Mettere acqua effervescente naturale nelle acquesantiere delle chiese è empietà?

7. Per resistere al richiamo delle sirene, a Ulisse bastava immaginarsele in bagno.

8. Di questo passo dove andremo a finire? Sicuramente non a Grosseto.

9. L'evoluzione dei costumi coinvolge sempre anche la moda. Tra trent'anni i preti porteranno la minigonna.

10. Parla un olandese e ti vien voglia di praticargli la manovra di Heimlich.

11. La prima manovra di Heimlich fu compiuta da Heimlich su se stesso.

12. L'italiano è una lingua stronza. Perchè gli abitanti della Prussia non si chiamano prussi?

Figurine

Mia madre ha inventato lo spam molto tempo prima della diffusione dei pc. E' una fervente devota di Padrepio (che si scrive, pronuncia e invoca tutto attaccato) e da sempre ha cercato di instradarmi verso il culto di questo frate così popolare e amato. La mia ferma ma gentile opposizione non la scoraggiava, ma le dava l'opportunità di diversificare i metodi per redimermi. Il più utilizzato era l'inserimento furtivo di santini del padre all'interno dei miei oggetti personali. Nulla sfuggiva al primo serio tentativo di spam della storia: i calzini, i libri scolastici, il barattolo di nutella... in qualsiasi momento il volto sofferente e le stimmate di Padrepio potevano comparirmi davanti all'improvviso, con la speranza che l'apparizione cospargesse di santità il mio riottoso ateismo. Sopportavo con cristiana rassegnazione tutto ciò, fino a quando l'ubiquo padre non apparve anche nel mio album dei calciatori Panini, un sancta santorum per ogni bambino, un territorio intimo a cui nessuno, neanche mia madre, poteva avere accesso libero. Non volevo inveire contro di lei, dovevo meditare una rivincita. Allora mi procurai un barattolo di coccoina, ne spalmai un bel po' nel retro del santino e fu così che per tutto il campionato '83-'84, la Cremonese schierò Padrepio all'ala.