giovedì 14 gennaio 2010

martirio

Ho mantenuto la calma, come mi hanno insegnato. Mi sono mimetizzato con gli altri. Diventato trasparente, come se non esistessi per nessuno. E questo sinceramente mi è sempre venuto bene, molto prima di apprenderlo al campo d'addestramento. Non se ne sono accorti, idioti. Neanche con quegli strumenti sofisticati che hanno. La fede mi ha reso invisibile. Adesso sono sistemato sul sedile e non devo dare segni di nervosismo. Ascolto le direttive della hostess. Lo fa con naturalezza automatica quel balletto, lo avrà fatto centinaia di volte. Le uscite di emergenza laterali, le maschere per l'ossigeno, seguite le luci di emergenza... Questa sarà l'ultima messinscena. La sua unica fortuna è che non lo sa. Ha anche un sorriso chiaro, pur facendo quelle mosse ridicole. Stupida marionetta. Tra poco finirai di soffrire anche tu e non mi importa quale sarà il tuo destino dopo, nell'aldilà. Il mio lo conosco perfettamente e dovresti invidiarmi per questo, invece di commiserare la mia follia. Attillata nella tua divisa per inutile vanità. Lurida puttana. Ti sei vestita e truccata come ogni giorno. Il rossetto, i capelli pettinati, i piccoli particolari per farti ammirare. Chissà che aspettative avevi per questa giornata. Avrai lasciato un marito, un fidanzato, insonnolito nel letto, mentre ti infilavi i collant e preparavi i bagagli. Come poteva passarti per la mente l'idea che mi sarei imbarcato proprio sul tuo volo. È andata male a te, bene a tutte le altre tue colleghe che domani ti compiangeranno e tremeranno di angoscia e sollievo per lo scampato pericolo. Trascinerò con me le tue gambe snelle, il tuo seno pieno. Lo avrai immaginato sfiorito negli anni, da vecchia. Non ci arriverai alla vecchiaia. Ritieniti fortunata. Le tue gambe saranno perfette per sempre, così come il tuo volto privo di rughe. Non so dove finirai, ma dovresti ringraziarmi per aver preservato la tua bellezza per l'eternità. Continui a voltarti, a dare inutili istruzioni ed io ti fisso. Paradossalmente è come se fossi l'unica presenza su questo aereo. Gli altri non li vedo neanche, ormai sono già morti. Lo sono anch'io e tu mi sembri l'unica cosa ancora viva qui dentro. Ridi, ti muovi e sei gentile con tutti. Tra poco dovrò farlo, ma prometto che il tuo sarà l'ultimo sguardo che incrocerò prima di farmi esplodere.

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