mercoledì 30 marzo 2011

pulizia

Mi ritengo una persona accurata nell'igiene personale, per lo meno cerco di esserlo. La pulizia, oltre a rappresentare un enorme segno di rispetto per il proprio corpo e per la libertà olfattiva degli altri, è una delle maggiori cause che hanno condotto l'essere umano a vincere batteri nocivi e quindi a prolungare la vita. La doccia quotidiana e il regolare cambio di biancheria sono gesti per noi automatici, forse banali. Non dev'essere stato così fino a pochi decenni fa, al tempo delle nostre nonne. La scarsa disponibilità di acqua rendeva prioritarie altre esigenze: il dissetarsi, cucinare. Per questo l'approccio con l'igiene dei nostri avi potrebbe sembrarci bizzarro. Mia nonna, per esempio, mi ammoniva a indossare calze, mutande e maglia pulite nel caso avessi un incidente per strada e, condotto al pronto soccorso, i medici e gli infermieri si accorgessero, in mezzo a quel lago di sangue, che la mia biancheria virava più verso il giallognolo. Era un suo incubo ricorrente, visto l'estrema frequenza con cui si presentavano questi amorevoli consigli. Credo che il suo massimo orgoglio di nonna potesse essere, un giorno, quello di scrivere sulla mia lapide, dopo che fossi morto schiacciato da una macchina, "la morte lo colse pulito".

2 commenti:

  1. oddio!!! per anni, andando a scuola col motorino, indossavo i bregoni del pigiama sotto i jeans per ripararmi dal freddo. ecco, il più grande terrore di mia MADRE era che, grondante di sangue in ospedale mentre oscillavo tra la vita e la morte, i dottori m'avessero trovata così...

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  2. la cosa che mi veniva sempre in mente quando sentivo mamma ripetere sta cosa ai miei fratelli era: ma se dovesse fa er botto te pare che non gle trovano le mutande co la strisciata visto che sicuro uno se la fa sotto??

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