Il lunghissimo ed estenuante tramonto di Berlusconi possiede toni ed apparenze da farsa, ma nella sostanza ha gli incontrovertibili segni della tragedia. Una tragedia autentica, come quelle dell'antica Grecia che coinvolgevano le riflessioni più dure sul destino umano. Quella di Berlusconi è la tragedia della vecchiaia, del timore di ogni uomo (per quanto potente e ricco) di scomparire e della presa di coscienza giorno per giorno di ciò. Vedersi sottrarre il tempo, un granello alla volta, e non riuscire ad opporsi. La stessa idea di futuro ne esce stravolta, quasi che un domani più remoto non possa esistere e neanche debba esistere. L'evidente disinteresse per quel che sarà molto dopo è l'eredità peggiore che ci lascerà il berlusconismo. Per cui, appena terminato il senso di indignazione provocato dall'ultima barzelletta, dall'ultimo insulto, dall'ultima sceneggiata, ricordiamoci che siamo di fronte ad una tragedia umana, forse a quella principale.
La pupa e il secchione
2 mesi fa
Non ero mai riuscito a vederlo così umano.
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