venerdì 8 luglio 2011

la doccia

nella mia quotidiana doccia serale spazzo con l'acqua tutto quello che in una giornata la mia città mi ha lasciato sulla pelle. con il bagnoschiuma avvolgo lo smog, la fretta, i suoni di sirene e allarmi, l'animosità negli spazi stretti della metro, le miserie celate dietro apparenze dignitose, la reciproca paura di persone innocue, l'odore dei bar, l'inaspettato e gratuito sorriso, le creme dell'eterna giovinezza, le attuali sconfitte dei poveracci e quelle future di gente ignara che lo diventerà tra poco, la scortesia, la polvere della terra delle aiuole abbandonate e il pulviscolo che sembra alzarsi dai monumenti, sospiri di impiegati e profumi dozzinali di donne stanche, l'impatto forte e speziato dell'immigrazione, le attese mattutine e le delusioni del tardo pomeriggio. che qui ogni cosa, anche la più astratta e improbabile, rilascia un odore che rimane addosso. nella grigiastra acqua che scorre svogliata nello scarico, vedo un'altra normale giornata di roma che se ne va.

6 commenti:

  1. E non te la fare 'sta doccia.

    Comunque bel post, incarna in pieno una malinconia tutta romana, come la capisco.

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  2. e dopo? ti vai a coricare?

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  3. Bel post, complimenti!!! dovresti solo dirci quale bagnoschiuma usi ;-)

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  4. Bello davvero. Mi capita di rado di pensare che "una cosa così vorrei averla scritta io". Ma stavolta l'ho pensata. L'ho pensata senza le virgolette, ma l'ho pensata davvero. Bravo amico.

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  5. Nella mia doccia serale è come se tornassi a viaggiare. Potrei essere ovunque io voglia essere.

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