giovedì 11 novembre 2010

sì, plagiare

CLAMOROSO: BATTISTI COPIAVA I TESTI DELLE SUE CANZONI DA UN TALE MOGOL!

Dopo il caso Benigni-Spinoza, ennesimo scoop del quotidiano baluardo della libertà di informazione, il Giornale. Dopo accurate ricerche giornalistiche è stato scoperto che uno dei massimi esponenti della musica leggera italiana, Lucio Battisti, copiava i suoi testi. Il saccheggiato sarebbe un certo Giulio Rapetti, detto Mogol, soprannome che compariva nei crediti di tutte le canzoni di Battisti, e che per decenni è stato interpretato come il grado raggiunto da Battisti nelle giovani marmotte. Grande è stata l'indignazione dei seguaci dell'ugola di Poggio Bustone, la cui memoria è definitivamente sporcata da questo continuo ricorso al plagio. A nulla sono valse le dichiarazioni del signor Mogol per scagionarlo: "Eravamo d'accordo fin dai tempi di 'Emozioni'. Lui rimorchiava le ragazze, io gli scrivevo testi struggenti quando loro lo tradivano... con me". Continua l'oscuro paroliere "a volte andavo perfino ai suoi concerti e un paio di volte sono riuscito persino a farmi fare l'autografo sul gesso che ho messo dopo che gli avevo sottratto anche Linda". Il quotidiano di Feltri è riuscito a smascherare un altro simbolo dell'egemonia culturale della sinistra, prontissimo a gettar fango su Berlusconi con profetiche canzoni provocatorie come "Dieci ragazze per me". Nel mirino anche Guccini, Renato Rascel, Cochi (senza Renato), i Matia Bazar e Amedeo Minghi.

lunedì 8 novembre 2010

inverno

Preferisco l'inverno all'estate per molti motivi, alcuni banali, altri più sostanziosi. Stamattina ne ho aggiunto uno ulteriore, a cui sinceramente non avevo mai pensato. Ero nel letto con la mia compagna, stiracchiandoci lentamente come se potessimo prolungare così la domenica mattina, che di solito finisce subito. Ad un certo punto lei si è lamentata di avere freddo. Fossimo stati in luglio o in agosto, sarebbe stata infastidita dal caldo, si sarebbe girata, lontano il più possibile dal calore del mio corpo, protesa verso la finestra. Invece oggi ha detto "ho freddo", si è rannicchiata contro di me, cercando il sollievo del corpo caldo e io ho potuto darle conforto, protezione, affetto, come solo in inverno si può fare.